Lo sgombro in scatola fa male: ecco la marca che fa male al cuore e provoca intossicazione

Lo sgombro in scatola può essere un’alternativa valida al pesce fresco o congelato, soprattutto quando non sia molto tempo per preparare un pasto. Anche se si tratta di un alimento molto veloce da preparare e che si compra al supermercato, bisogna fare attenzione a quando lo si mangia. Non bisogna pulirlo, né tantomeno cuocerlo ma si può mangiare all’istante.

Lo sgombro è un pesce azzurro, che appartiene alla famiglia Sgombridae. È molto notevole dal punto di vista alimentare ed è molto utilizzato soprattutto nella dieta mediterranea, soprattutto perché contiene omega-3, adatto soprattutto a chi soffre di ipercolesterolemia. Può essere mangiato fresco, in scatola, affumicato, al naturale o anche sott’olio.

Sgombro in scatola: ecco perché può far male

Questo tipo di alimento può fare anche male soprattutto se non viene acquistato di qualità, bisogna quindi leggere attentamente l’etichetta prima di sceglierne un tipo. In realtà però, il problema principale risulta esserci dopo aver aperto la sua confezione e lasciato anche per poche ore ad una temperatura sopra i 20 °C. In questo momento lo sgombro va a produrre delle quantità molto alte di sostanze tossiche, ovvero di istamina, che può andare a provocare la sindrome sgombroide.

È importante quindi consumarlo immediatamente e non lasciarlo a temperature troppo elevate, così da non rischiare di ingerire troppa istamina, che appunto potrebbe essere tossica per il nostro organismo. Lo sgombro anche se quello in scatola possiede quasi tutte le stesse caratteristiche di quello fresco ed è quindi apprezzato nella dieta, essendo un pesce azzurro.

Attenzione allo sgombro in scatola: ecco cosa non fare

Come abbiamo anticipato lo sgombro può andare a causare la sindrome sgombroide, se ovviamente non conservato correttamente. Quando purtroppo succede, si si possono notare alcuni sintomi legati proprio a questa sindrome, e bisogna subito agire affinché non si peggiori la situazione. In ogni caso, i possibili sintomi della sindrome sgombroide possono essere:

  • mal di testa;
  • bruciore in bocca;
  • congiuntivite arrossata;
  • orticaria;
  • nausea;
  • diarrea;
  • vomito e crampi addominali.

Per evitare ciò quindi è importante, conservarlo nel modo giusto e una volta aperto, non bisogna lasciarlo nella scatoletta, dato che si potrebbe trasformare in qualcosa di pericoloso causando molti problemi. È consigliato quindi consumarlo immediatamente e soprattutto bisogna comprare uno sgombro di qualità andando quindi a leggere le informazioni sull’etichetta.

In conclusioni e quindi non bisogna mai acquistare una marca di sgombri scatola che non abbia riportato sull’etichetta la sua origine ovvero, dove è stato pescato e dove è stato confezionato. Se questa informazione manca si può ipotizzare che esso sia proveniente da mari inquinati o in zone dove non può essere cattura. Inoltre, bisogna evitare anche quello conservato in un olio di pessima qualità, dato che in questo caso si vanno a perdere tutte le proprietà del pesce.

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